Le scuole insegnano come materia scientifica, l'evoluzione della specie, ricollegandosi a varie teorie proposte da scienziati.

Ma queste teorie sono supportate da dati di fatto?

Le scuole insegnano veramente la realtà dei fatti o le offuscano?

 
 

Quando, a un secolo dalla prima edizione, venne preparata una speciale edizione commemorativa dell’Origine delle specie di Darwin, fu invitato a scriverne l’introduzione W. R. Thompson, all’epoca direttore del Commonwealth Institute of Biological Control di Ottawa, in Canada. In quell’introduzione egli scrisse: "Come si sa, fra i biologi c’è una notevole divergenza di opinioni non soltanto sulle cause dell’evoluzione, ma anche sul suo effettivo meccanismo. Questa divergenza è dovuta al fatto che l’evidenza è insoddisfacente e non permette di giungere a una conclusione certa. È pertanto giusto e opportuno richiamare l’attenzione dei non specialisti sui contrasti esistenti nel campo dell’evoluzione"

 

 

"Gli esperti di computer cercano inutilmente di imitare le facoltà visive dell’uomo"

In un articolo così intitolato il New York Times riferisce: "Gli esperti che inseguono uno dei più audaci sogni dell’uomo — quello di costruire macchine in grado di pensare — hanno inciampato in uno dei passi apparentemente più elementari: non sono stati capaci di riprodurre le facoltà visive.

"Dopo due decenni di ricerche, devono ancora insegnare alle macchine come eseguire un atto apparentemente semplice, quello di riconoscere e distinguere fra loro gli oggetti più comuni.

"Hanno invece cominciato a considerare con profondo rispetto il sofisticato meccanismo visivo dell’uomo. . . . La retina umana desta l’invidia degli esperti di computer. I suoi 100 milioni di coni e bastoncelli e i suoi strati di neuroni eseguono almeno 10 miliardi di operazioni al secondo".

 

L’astronomo Robert Jastrow afferma: "Se è difficile accettare che l’evoluzione dell’occhio umano sia prodotto del caso, lo è ancor più accettare che l’evoluzione dell’intelligenza umana sia il prodotto di guasti casuali verificatisi nelle cellule cerebrali dei nostri antenati"

 

L’incredibile cellula

Una cellula vivente è straordinariamente complessa. Il biologo Francis Crick, pur cercando di descrivere in modo semplice il complesso funzionamento della cellula, si rende conto di poter arrivare solo fino a un certo punto, per cui invita il lettore a ‘non cercare di impadronirsi di tutti i dettagli’.

Le istruzioni contenute nel DNA della cellula, "se messe per iscritto, occuperebbero 1.000 volumi di 600 pagine l’uno", dice National Geographic. "Ogni cellula è un mondo che trabocca di minuscoli aggregati di atomi chiamati molecole, il cui numero può arrivare a 200.000 miliardi. . . . I nostri 46 cromosomi, che hanno forma di filamenti, se allineati misurerebbero più di un metro e 80 centimetri. Eppure il nucleo in cui sono racchiusi ha un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro".

La rivista Newsweek, per dare un’idea dell’attività cellulare, fa questo esempio: "Ciascuna di questi 100.000 miliardi di cellule funziona come una città cinta da mura. Ci sono centrali elettriche che producono l’energia di cui la cellula ha bisogno. Ci sono fabbriche di proteine, elementi indispensabili per lo scambio chimico. Complessi sistemi di trasporto guidano particolari sostanze chimiche da un punto all’altro della cellula e fuori. Sentinelle ai posti di blocco controllano le esportazioni e le importazioni, e scrutano il mondo esterno in cerca di segnali di pericolo. Disciplinate truppe biologiche si tengono pronte a intervenire contro gli invasori. Un governo genetico centrale mantiene l’ordine".

Quando per la prima volta fu proposta la moderna teoria dell’evoluzione, gli scienziati avevano solo un’idea molto vaga della fantastica complessità di una cellula vivente. Nella pagina accanto sono illustrate alcune parti di una cellula tipo, tutte contenute in un involucro di soli 0,025 millimetri di diametro.

 

I vostri 100.000 miliardi di cellule sono opera del caso?

MEMBRANA CELLULARE

L’involucro che controlla ciò che entra e ciò che esce dalla cellula

RIBOSOMI

Strutture sulle quali gli amminoacidi si legano a formare le proteine

NUCLEO

Avvolto in una doppia membrana, è il centro che dirige le attività della cellula

CROMOSOMI

Contengono il DNA della cellula, il suo codice genetico

NUCLEOLO

Vi vengono prodotti i ribosomi

RETICOLO ENDOPLASMATICO

Struttura membranosa che conserva o trasporta le proteine prodotte dai ribosomi ad essa aderenti (altri ribosomi si trovano liberi nella cellula)

MITOCONDRI

Centri di produzione di ATP, le molecole che forniscono energia alla cellula

APPARATO DEL GOLGI

Sistema di membrane disposte a cisterne appiattite che "impacchetta" e distribuisce le proteine prodotte dalla cellula

CENTRIOLI

Situati vicino al nucleo, hanno un ruolo importante nella riproduzione cellulare

 

 

Commenti di evoluzionisti di ieri e di oggi sull’origine della vita

"L’ipotesi che la vita si sia sviluppata dalla materia inorganica è tuttora un articolo di fede". — J. W. N. Sullivan, matematico

"Le probabilità che la vita abbia avuto origine per caso sono paragonabili alle probabilità che un dizionario completo si formi come risultato di un’esplosione in una tipografia". — Edwin Conklin, biologo

"Basta pensare alla vastità di quest’impresa per concludere che la generazione spontanea di un organismo vivente è impossibile". — George Wald, biochimico

"Un uomo onesto, munito di tutte le conoscenze attuali, può solo affermare che per ora, in un certo senso, l’origine della vita appare quasi un miracolo". — Francis Crick, biologo

"Se una persona non è condizionata, o da convinzioni sociali o dalla propria formazione scientifica, a pensare che la vita abbia avuto origine [in modo spontaneo] sulla Terra, questo semplice calcolo [delle probabilità matematiche contrarie] dovrebbe essere sufficiente a cancellare completamente quest’idea". — Fred Hoyle e N. C. Wickramasinghe, astronomi

 

La teoria evoluzionistica tradizionale prevedeva una documentazione fossile che contenesse:

Il modello creativo prevedeva una documentazione fossile che contenesse:

1.

La graduale comparsa di forme di vita molto elementari1.L’improvvisa comparsa di forme di vita complesse

2.

Il graduale evolversi delle forme semplici in forme complesse2.Il riprodursi delle forme di vita complesse ‘secondo leloro specie’ (famiglie biologiche), pur consentendo la varietà

3.

Molti "anelli" di transizione fra le varie specie3.Nessun "anello" di transizione fra le diverse famiglie biologiche

4.

Abbozzi di nuovi organi, arti, ossa4.Nessun organo in via di sviluppo; tutti completamente formati

 

 

Ciò che dicono i fossili . . . sull’origine dei viventi

Sull’origine della vita:

"Il libro delle età, inciso nella crosta terrestre, è costituito, per almeno tre quarti, da pagine bianche". Il mondo in cui viviamo

"I primi passi . . . non sono noti; . . . non ne resta traccia". Red Giants and White Dwarfs

Sulla vita pluricellulare:

"Come abbiano avuto origine gli organismi animali pluricellulari, e se questo si sia verificato una o più volte e in uno o più modi, sono problemi difficili e continuamente dibattuti che risultano . . . ‘in ultima analisi, praticamente insolubili’". Science

"La documentazione fossile non contiene tracce di questi stadi preliminari nello sviluppo degli organismi pluricellulari". Red Giants and White Dwarfs

Sulla vita vegetale:

"La maggior parte dei botanici si rivolge alla documentazione fossile per far luce sull’argomento. Ma . . . non è stato rinvenuto nessun elemento utile a questo fine. . . . Non c’è alcuna traccia di forme ancestrali". The Natural History of Palms

Sugli insetti:

"Le testimonianze fossili non forniscono nessuna informazione sull’origine degli insetti". Encyclopædia Britannica

"Non si conoscono fossili che permettano di sapere quale aspetto avessero i progenitori degli insetti". The Insects

Sui vertebrati:

"I resti fossili, comunque, non forniscono informazioni sull’origine dei vertebrati". Encyclopædia Britannica

Sui pesci:

"Per quanto ne sappiamo, nessun ‘anello’ collegava questo nuovo animale ad alcuna precedente forma di vita. I pesci semplicemente comparvero". Marvels & Mysteries of Our Animal World

Sui pesci che si sarebbero evoluti in anfibi:

"Esattamente come o perché si evolsero è qualcosa che probabilmente non sapremo mai". The Fishes

Sugli anfibi che si sarebbero evoluti in rettili:

"Uno dei punti più deludenti nella storia dei fossili è il fatto che essa ci dice molto poco sulla evoluzione dei rettili durante il periodo in cui stavano sviluppando questa capacità di deporre uova col guscio". I rettili

Sui rettili che si sarebbero evoluti in mammiferi:

"Non c’è nessun anello [che colleghi] mammiferi e rettili". The Reptiles

‘I fossili, sfortunatamente, forniscono pochissime notizie circa gli animali che si ritiene siano stati i primi veri mammiferi’. —I mammiferi

Sui rettili che si sarebbero evoluti in uccelli:

"Il passaggio dai rettili agli uccelli è ancor più scarsamente documentato". Processes of Organic Evolution

"Finora non è stato rinvenuto alcun fossile di un tale rettile simile a un uccello". The World Book Encyclopedia

Sulle scimmie antropomorfe:

"Purtroppo, la documentazione fossile che ci permetterebbe di far luce sulla comparsa delle scimmie antropomorfe è ancora irrimediabilmente incompleta". The Primates

"Le attuali scimmie antropomorfe, ad esempio, sembrano essere venute fuori dal nulla. Non hanno un passato, nessuna testimonianza fossile". Science Digest

Dalle scimmie antropomorfe all’uomo:

"Non ci sono fossili o altre prove tangibili che colleghino direttamente l’uomo con le scimmie antropomorfe". Science Digest

"La famiglia umana non consiste di una singola linea di discendenza, che conduce da un antenato scimmiesco fino alla nostra specie". L’evoluzione dell’evoluzione

 

Quale corrisponde ai fatti? . . .

E' opportuno chiedersi: Quale delle due — evoluzione o creazione — corrisponde ai fatti? Le colonne sottostanti riportano lo schema evolutivo, quello creativo e i fatti come risultano nella realtà.

Schema evolutivo

 

Schema creativo

 

Realtà dei fatti

La vita è nata per caso dalla materia inanimata per evoluzione chimica (generazione spontanea)

I fossili dovrebbero mostrare: (1) l'origine graduale di forme di vita semplici; (2) forme di transizione

Graduale comparsa di nuove specie; abbozzi di ossa e orkani incompleti in vari stadi di transizione

Mutazioni: risultato finale vantaggiosi; determinano nuove catatteristiche

Origine graduale della civikà da inizi rozzi e primitivi.

Evoluzione del linguaggio da semplici suoni animaleschi alle complesse lingue moderne

Comparsa dell'uomo milioni di anni fa

 La vita deriva solo da vita precedente; creata in origine da un Creatore intelligente

I fossili dovrebbero mostrare: (1) l'improvvisa comparsa di forme complesse; (2) un netto divario tra le specie principali; nessun anello di congiunzione

Nessuna comparsa graduale di nuove specie; assensa di ossa o organi incompleti; ogni parte completamente formata

Civiltà contemporanea all'uomo; complessa fin dall'inizio

Linguaggio: contemporaneo all'uomo; lingue antiche complesse e complete

Comparsa dell'uomo circa 6.000 anni fa

 (1) La vita deriva solo da vita precedente; (29 la formazione accidentale del complesso codice genetico è impossibile

I fossili mostrano: (1) l'improvvisa comparsa di numerose forme di vita complesse; (2) ogni nuova specie distinta dalle precedenti; nessun anello di congiunzione

Nessuna comparsa graduale di nuove specie, pur esistendo molte varietà; assensa di ossa e organi incompleti

Le piccole mutazioni sono dannose, le grandi sono letali; non producono mai nulla di nuovo

La civiltà appare con l'uomo; le lingue antiche più complesse di quelle moderne

Gli scritti più antichi risalgono solo a circa 5.000 anni fa

. . . La conclusione logica

Mettendo evoluzione e creazione a confronto con la realtà, non è evidente quale delle due corrisponde ai fatti e quale si scontra con essi? Sia le testimonianze del mondo vivente che quelle della documentazione fossile relativa a forme di vita esistite molto tempo fa portano alla stessa conclusione: la vita è stata creata; non si è evoluta.

La vita non ha quindi avuto origine in qualche ignoto "brodo" primordiale. Gli uomini non derivano da antenati scimmieschi. Le numerose forme di vita furono invece create come famiglie distinte. Ciascuna poteva moltiplicarsi dando vita a una grande varietà in seno alla propria "specie", ma non poteva varcare il confine che separa una specie dall’altra. Questo confine, come si vede chiaramente fra i viventi, è garantito dalla sterilità. E la separazione fra le specie è assicurata dal caratteristico codice genetico di ciascuna.

Ma, oltre alla corrispondenza fra la realtà e le previsioni in base allo schema creativo, ci sono molte altre testimonianze dell’esistenza di un Creatore. Si pensi allo straordinario progetto e alla complessità delle cose che si trovano sulla terra e nel resto dell’universo. Anche queste attestano l’esistenza di un’Intelligenza suprema. Nei capitoli successivi prenderemo in esame alcune di queste meraviglie, dal maestoso universo alle complesse strutture del mondo microscopico.

 

IL CERVELLO UMANO: Un ‘mistero irrisolto’?

"Il cervello umano è il più meraviglioso e misterioso oggetto dell’intero universo". — H. F. Osborn, antropologo

"Come fa il cervello a generare i pensieri? Questo è il problema principale a cui non abbiamo ancora trovato risposta". — C. Sherrington, fisiologo

‘Nonostante il continuo accumularsi di conoscenze molto particolareggiate, il modo in cui il cervello umano funziona rimane ancora profondamente misterioso’. — F. Crick, biologo

"Chi parla di un computer come di un ‘cervello elettronico’ non ha mai visto un cervello". — I. S. Bengelsdorf, redattore scientifico

"Le nostre memorie attive immagazzinano vari miliardi di volte più informazioni di un grosso calcolatore scientifico moderno". — M. Hunt, scrittore scientifico

"Dato che il cervello è diverso e immensamente più complicato di qualsiasi altra cosa esistente nell’universo conosciuto, prima di poter sondare la misteriosa natura del cervello potremmo dover rinunciare ad alcune delle nostre più salde convinzioni". — R. M. Restak, neurologo

Circa l’abisso che separa l’uomo dagli animali, Alfred R. Wallace, ‘coautore’ della teoria dell’evoluzione, scrisse a Darwin: "La selezione naturale avrebbe potuto dotare il selvaggio di un cervello solo leggermente superiore a quello della scimmia, mentre egli ne possiede uno davvero poco inferiore a quello di un rappresentante medio della nostra dotta società". Seccato da questa ammissione, Darwin replicò: "Spero tu non abbia assassinato completamente la nostra comune creatura"

Asserire che il cervello umano si sia evoluto da quello di qualche animale significa sfidare la ragione e i fatti. Assai più logica è questa conclusione: "Non ho altra scelta che riconoscere l’esistenza di un supremo Intelletto, responsabile del progetto e dello sviluppo dell’incredibile relazione cervello-mente, qualcosa che supera di gran lunga le possibilità di comprensione umane. . . . Devo credere che tutto questo abbia avuto un inizio intelligente, che Qualcuno lo abbia reso possibile". — R. J. White, neurochirurgo

Chi l'ha fatto per primo?